Tumore della mammella nel maschio

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Tumore della mammella nel maschio

ANCHE GLI UOMINI DEVONO RIVOLGERSI AL SENOLOGO?
Raramente ma anche i maschi possono ammalare di tumore della mammella. Se il cancro del seno colpisce 1 donna su 8 nei maschi si verifica in 1 su 600. Ciò è dovuto al residuo di ghiandola mammaria che permane negli uomini e quando insorge nel sesso maschile spesso la neoplasia può essere il campanello di allarme di una mutazione genetica presente nell’albero familiare. Mentre le donne hanno compreso quanto sia importante aderire alle campagne di screening e sottoporsi periodicamente alla mammografia i maschi non sono ugualmente informati e sensibilizzati e nella maggior parte dei casi trascurano e sottovalutano i primi segnali iniziali della malattia: comparsa di un nodulo, sanguinamento del capezzolo, comparsa di deformità del profilo cutaneo, meno frequentemente dolore. Il dolore è invece spesso più evidente nel caso di patologie benigne come l’ingrandimento del seno di un solo lato (ipertrofia mammaria) o di entrambi i lati ( ginecomastia). Questa è una condizione legata a disfunzioni ormonali ( alterata produzione di estrogeni che anche il maschio produce) o come conseguenza di insufficienza della funzionalità del fegato, di tumori del testicolo, di terapie per l’ipertensione e per la depressione nei casi più frequenti. La ginecomastia vera ( dovuta all’aumento di volume della ghiandola mammaria) differisce dalla pseudo ginecomastia dove l’aumento di volume è dovuto alla crescita del grasso sottocutaneo. In entrambi i casi l’intervento chirurgico, quando necessario, risponde più a esigenze estetiche dopo che è stata fatta una precisa diagnosi e ne è stata determinata la causa. Per quanto riguarda la terapia del cancro della mammella maschile la diagnosi non cambia rispetto a quanto si fa nel cancro mammario femminile: la mammografia, l’ecografia e l’agobiopsia con esame istologico sono gli accertamenti necessari. Così come la terapia che consiste nell’asportazione della ghiandola, del capezzolo e dell’areola e nella asportazione del linfonodo sentinella o dei linfonodi dell’ascella, seguita dalla chemioterapia e, nei casi localmente più avanzati, dalla radioterapia. Comunque anche gli uomini, così come fanno le donne, al primo campanello di allarme non devono trascurare eventuali segnali e devono rivolgersi al senologo. Ma qui entra in gioco come sempre la corretta informazione e l’educazione sanitaria.

By | 2022-04-23T23:12:35+00:00 Aprile 23rd, 2022|Uncategorized|0 Comments

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