Il tumore al seno colpisce 1 donna su dieci nell’arco della vita. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne: si stima che in Italia ogni anno siano atti diagnosticati 50.000 nuovi casi di tumore maligno. Sebbene molto raramente (1 caso ogni 100, circa 300 casi all’anno in Italia) anche il maschio può ammalare di cancro della mammella costituendo una possibilità che non deve essere trascurata.
In Sardegna sono circa 1400 le donne che ogni anno si ammalano. Il 60% sono operate nella Breast Unit dell’Ospedale “Businco” che esegue circa 800 interventi l’anno. È la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile, con un tasso del 17% di tutti i decessi per causa oncologica. Si registra un aumento preoccupante dell’incidenza del tumore al seno del 13,8% negli ultimi sei anni; particolarmente allarmanti i dati relativi alle donne tra i 25 e i 44 anni per le quali si calcola un incremento del 28,6%. È stato dimostrato con certezza che la diagnosi precoce rappresenta un’arma fondamentale nella lotta contro il tumore al seno: permette infatti di aumentare notevolmente le probabilità di guarigione delle pazienti. Purtroppo ai programmi di screening mammografico, che costituiscono il maggiore strumento di prevenzione, non aderiscono tutte le donne che sono invitate a sottoporsi alla mammografia rinunciando alla vera possibilità di diagnosticare precocemente una neoplasia del seno. Segni di cancro mammario possono essere la comparsa di un nuovo nodulo, di sanguinamento dal capezzolo, di deformità o retrazione della cute del seno, di opacità rilevata dalla mammografia, di immagine irregolare all’ecografia. Sopra i 40 anni la mammografia costituisce la metodica più sensibile per la diagnosi di cancro mammario e la più efficace per la sua diagnosi precoce nei programmi di screening in associazione con la visita senologica. La mammografia può evidenziare lesioni di piccolissime dimensioni e per questo non palpabili. L’esame citologico mediante agoaspirazione o istologico mediante agobiopsia permettono in mani esperte di accertare la natura della lesione in un’alta percentuale di casi.